domenica, febbraio 04, 2007

Verso la terza rivoluzione industriale

Al di là di ogni possibile deriva catastrofista a cui rischiamo di arrivare a velocità siderale, il problema è grande.

Il bollettino sul grave stato in cui versa il pianeta si aggiorna continuamente. Ci si allarmiamo facilmente, ma forse non è ancora abbastanza. Al Gore ci ha provato con il suo film documentario a farci capire come sta veramente la situazione.
Ci prova ora anche Jeremy Rifkin che sull’Espresso indica i 5 principali pilastri da costruire per traghettare il pianeta nell’era del dopo carbonio.

  1. Nel breve periodo è possibile arrestare il declino climatico riducendo del 20% i consumi dei combustibili fossili, implementando nuove tecnologie e una serie di accorgimenti per i consumatori.
  2. Ogni governo dovrebbe stabilire i tetti massimi di emissioni di gas tossici e garantirne il rispetto con misure efficaci, ed arrivare entro il 2020 ad una riduzione del 30% (con riferimento ai dati del 1990).
  3. Acqua, sole, vento. Il nostro pianeta è una fonte inesauribile di energia. Le energie rinnovabili sono a disposizione (gratis) di ogni Paese. Entro il 2020 ogni governo dovrebbe porsi degli obiettivi realistici per coprire il 33% del fabbisogno nazionale di elettricità.
  4. Ogni paese dovrebbe compiere la transizione all’era dell’energia a idrogeno. Costruendo infrastrutture (celle a combustione di idrogeno che sono già in fase di commercializzazione) che sono capaci di ottenere uno stoccaggio di energia (proprio a causa della intermittenza delle energie rinnovabili) e permettere la distribuzione di energia elettrica pulita.
  5. Riconfigurare la distribuzione dell’energia elettrica in ogni paese. Un sistema di reti intelligenti con un gestore centrale che ne smista in parte. Ogni sistema abitativo, dovrebbe essere capace di produrre energia per il suo fabbisogno e, collegato alla grande rete, rivendere le proprie eccedenze di energia al gestore. Creando un circolo virtuoso di scambi di energia pulita.


Beh certo. Sembra di parlare di un fantamondo.
Ma se davvero si vuole fare qualcosa di concreto ci si deve dare una mossa tutti. Sono queste le basi per la terza rivoluzione industriale, quella dell’idrogeno!

Ma noi comuni mortali cosa possiamo fare per migliorare la situazione nel nostro piccolo?

Ci pensa la lista dei tenthingstodo. Dieci piccoli-grandi comportamenti che ognuno di noi dovrebbe avere d’ora in poi se ha un minimo di coscienza e di buon senso:
  1. Usare lampadine fluorescenti e compatte al posto delle normali lampadine a “palluccella”
  2. Usare la macchina il meno possibile
  3. Fare la raccolta differenziata
  4. Verificare la pressione delle gomme dell’auto
  5. Non sprecare troppa acqua calda
  6. Non comprare prodotti che hanno troppe confezioni
  7. Regolare il termostato di casa
  8. Piantare uno o più alberi (o almeno una pianta)
  9. Spegnere gli standby degli elettrodomestici che non sono in uso (questo devo farlo anche io)
  10. Far girare questo elenco!!!

P.s.

In foto il primo progetto di villaggio interamente ad idrogeno che dovrebbe sorgere in Danimarca. I lavori iniziano quest’anno.


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3 commenti:

Tekno DMNK ha detto...

Ho paura che la Cina (e probabilmente anche gli USA) non si muoveranno efficacemente verso questa strada...

Elshady ha detto...

Sono i due paesi che in assoluto inquinano di più nel mondo.
Usa 24%
Cina 13%

% sul totale di emissioni di gas

Usa e Cina sono (insieme all'India che inquina per il 4%) i paesi che non hanno sottoscritto il protocollo di Kyoto!

Anonimo ha detto...

elshady, bentrovato (via cuccioli di foca) ora ti aggrego. saluti